Assolto dall'accusa di stupro perchè la ragazza indossava il tanga.
Succede dieci giorni fa in IrlandaMolte donne si sono arrabbiate e per protesta hanno deposto molti tanga sulle scalinate del tribunale. Indossiamo quello che vogliamo, e se vestiamo un tanga non vuol dire che siamo consenzienti, è evidente. Se diciamo No, No vuol dire No e basta. Semplice, eppure questa cosa così lineare ancora non passa, il che vuol dire che sussiste sempre una mentalità patriarcale dura a morire. D'altra parte la lista delle sentenze della vergogna è lunga anche per quel che riguarda la magistratura nostrana; vale la pena di ricordarne qualcuna: non fa aggravante stuprare una donna che ha bevuto volontariamente; il patrigno che stuprò la ragazzina di quattordici anni non commette un delitto così grave se lei non è più vergine; occhio di favore per chi “non abbia partecipato a indurre la vittima a soggiacere alle richieste sessuali del gruppo, ma si sia semplicemente limitato a consumare l’atto”... e poi c'è quella storica dei jeans: indumento che, si disse, non si può sfilare senza l'attiva collaborazione di colei che li indossa e che quindi non può non essere stata consenziente! E poi, esistono ancora quelli che ti dicono che se sei vestita sexi te la sei cercata, anzi “quell*” perchè la difesa dello stupratore del caso irlandese era una donna, una che veste così bene i panni patriarcali da meritarsi tutto il nostro sdegno.
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