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Elisabetta Donini intervista Evelyn Fox Keller

Evelyn Fox Keller. Una scienziata anomala

In questa libro-intervista di Elisabetta Donini, la Keller descrive con estrema lucidità il contrasto fra le aspettative e la cruda realtà all’interno dell’insegnamento della fisica.

Tratto da DONINI E., Conversazioni con Evelyn Fox Keller una scienziata anomala, Ed. A coop. Sezione Elèuthera, MI 1991, pag. 75- 76

D. (Elisabetta Donini) “Ancora un punto. Ti è accaduto di scrivere della delusione provata ad Harvard, quando lì ti parve che la fisica fosse una cosa per “idraulici”: Vorrei che tu commentassi questo tuo disincanto.”
R. (Evelyn Fox Keller) La tua domanda coglie una delle molte disparità fra l’ideologia di una disciplina e la sua pratica. Penso che molti fisici siano attratti da questa disciplina più per idealismo, per quella comprensione del mondo e quell’accesso alla verità che la fisica promette, che non per il quotidiano lavoro terra terra che di fatto il fisico svolge. Questa disparità tra ideale e pratica è fonte di grandissima insoddisfazione per tutti i fisici e credo che col mio lavoro sono riuscita a mettere il dito sulla piaga. Ed è proprio per questa ragione che molti fisici si sono dimostrati sensibili alle mie sollecitazioni. Quando ero ad Harvard ero stata colpita dall’evidente frattura tra ideale e pratica, la cui accettazione sembrava parte integrante del programma: smantellare negli studenti l’idealismo che li aveva condotti lì. E questo non avviene in modo inconscio. All’università gli studenti vengono preparati ad affrontare il mondo e parte del compito dei professori è di scuoterli dall’idealismo. Dovete imparare a calcolare – vanno ripetendo – la fisica tratta di calcoli, non di verita, non vuole comprendere ma trovare la risposta giusta”. Come puoi immaginare, io facevo molta resistenza. L’unico motivo per cui mi trovavo lì era per l’aspetto idealistico e mi stupiva davvero che molti compagni si accontentassero d’imparare la tecnica e non insistessero per capire più a fondo. Ecco quello che intendo dire con “idraulico”: fare solo calcoli, fare il mestierante e lasciar perdere la fisica come mezzo di comprensione.”
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