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Coordinamento di Difesa Climatica e Ambientale

Aggiornamento: 24 dic 2019

Il programma e le conclusioni dell'iniziativa del 7 luglio 2019

Pensare globalmente e agire localmente e viceversa

Domenica 7 luglio, dalle ore 17.00 alle ore 19.30, nell'ambito dell’iniziativa "Save the Planet Earth, System Change not Climate Change", che nella serata prevede il concerto degli Officina Zoè, si svolgerà un'assemblea pubblica di persone sensibili alla difesa del clima, dell'ambiente, del territorio, dell'acqua, degli animali, ... con particolare riferimento alla Bassa Friulana in merito alle molte lotte ambientali che si sono sviluppate in questa bioregione nell'ultimo quarto di secolo, (fontane, cementificio, inquinamento industriale, No Tav, Grandi Opere, elettrodotti, ...) con una valutazione, anche in chiave storica, degli eventi che varie volte hanno condizionato la situazione politica nei Comuni di quest’area geografica.

Video del concerto degli Officina Zoè video 1 video 2


Programma

Pomeriggio: dalle 17.00 alle 19.30 Workshop

Prima parte dalle 17.00 alle 18.15

Introduzione: a cura del Comitato di Difesa Ambientale


Relatori

Dr. Max Paoli: coordinatore dei programmi TWAS/UNESCO (sede di Trieste) per la “Promozione dello Sviluppo Sostenibile attraverso le Scienze”.

Dr. Giorgio Doveri: membro del Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente (SMI) del Salento, nato per far fronte al xylella (malattia degli ulivi).

Sea Shepherd: presentazione del movimento internazionale, ad azione diretta, di conservazione dell’oceano (+ introduzione sul documentario riguardante la situazione della plastica nel Mare Adriatico da Chioggia a Muggia).


Due interessanti slide della relazione di Max Paoli



Seconda Parte dalle 18.15 alle 19.30

La BIO-REGIONE BASSA FRIULANA è particolarmente interessata alla Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale della quel si parla oggi, grazie all’importante Movimento internazionale FridayForFuture. Questo interesse deriva innanzitutto a causa del problema dell’innalzamento dei mari che qui ci riguarda da vicino. Si tratta quindi di una preoccupazione locale, che, nella fattispecie, nasce in una zona peri-lagunare e costiera, spesso già “sotto idrovora”, la quale rischia la sommersione a causa del riscaldamento globale, dello scioglimento dei ghiacciai e della dilatazione termica degli oceani e dei mari e che implica infatti un’azione globale, per il massimo contenimento possibile dell’aumento di temperatura dell’atmosfera terrestre.

Valuteremo brevemente anche come nella bio-regione Bassa Friulana le lotte ambientali si sono sostenute del pensiero teorico e politico dell’ecologia e vi hanno, di ritorno, contribuito e inoltre, di come esse hanno inciso significativamente nelle vicende politico amministrative dell’area:


Ospiti

Andrea Pitton agricoltore nella frazione di Rivarotta nel Comune di Rivignano-Teor. L’agricoltura biologica di fronte al clima che cambia

Sentiero di Ares centro di assistenza per cani nel Comune di Carlino

Gaia Terra esperienza concreta di vita e realizzazioni eco-sostenibili nell’ecovillaggio di Flambruzzo nel comune di Rivignano-Teor

Anonimus for the voiceless: animals - environment - health Udine

Il territorio

Torviscosa: incidente cloro + sequestro rifiuti + bonifiche

Bagnaria: No Tav e No Grandi Opere Inutili

San Giorgio di Nogaro: Aggiornamenti sul problema delle fontane


CONCLUSIONI In un workshop molto partecipato si è formato il “Coordinamento di Difesa Climatica e Ambientale” aperto a gruppi, associazioni, singole persone sensibili al territorio, all’ambiente, al mondo animale, alla biodiversità, agli ecosistemi… Il Coordinamento sceglie di darsi come elemento unificante la Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale, da richiedere ai Comuni (nella fattispecie, della bassa friulana, innanzitutto quelli costieri) e alla Regione FVG al fine di:

- riconoscere l’esistenza del Riscaldamento Globale Antropogenico, cioè inteso come conseguenza delle attività umane e soprattutto dell’economia capitalistica e consumista, a causa dell’emissione massiva di gas climalteranti (CO2, CH4…)

- assumere coerentemente e a tutti i livelli, l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi;

- studiare da subito quali azioni di mitigazione e di adattamento andranno realizzate nelle specifiche aree geografiche regionali, per far fronte alle conseguenze oramai conclamate e inevitabili dei mutamenti climatici già in atto, specialmente per quanto riguarda il problema dell’innalzamento dei mari e il rischio di sommersione delle aree costiere.



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